Ginevra

Questa non è una storia d'amore. Questa è una storia di indecisione eterna.
Questa è una storia nata e conclusa. Confusionaria e breve. Non abbiate molte speranze.

La bellezza di Ginevra, Andrea, l'ha percepita nei suoi occhi. Vacui, spenti, vuoti. Pieni di domande a cui avrebbe voluto rispondere senza tante pretese. Seduti ad un tavolino di un bar, con un caffè disgustoso davanti ogni trentaquattresimo giorno successivo al loro primo incontro, il tempo che scorre piano, le parole che diventano semplici e i silenzi che piano piano non pesano più.
Andrea avrebbe voluto essere qualcuno di diverso, impossessarsi del tempo, e dare attimi in più al loro strano rapporto. Dargli un senso. La verità è che nella vita non si è sempre pronti a dare senso alle «cose», che non sono mai cose, che ci accadono. E lui lo sa bene, dopo aver perso Maddalena ed esser tornato in una famiglia che a lungo ha fatto a meno di lui.
A differenza sua, Ginevra non conosce nessuna famiglia e nessun senso di appartenenza all'infuori di Giulio, il suo migliore amico. Rimasta orfana ormai maggiorenne ha imparato presto il significato più profondo e terribile delle parole perdita e solitudine. Ginevra e Giulio vivono nell'inconsapevolezza di un sentimento che da fuori si vede benissimo. Non percepiscono il pericolo di finire al buio senza esser consapevoli di trovare l'uno la mano dell'altra.
Tre anime legate da un filo trasparente che viaggia tra luce ed ombra, inconsapevole di esistere ma forte nella sua esistenza.

Data creazione : 21/Agosto/2018
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