Tutto quello che aveva letto sui libri, le leggende che il nonno le raccontava la sera, prima di andare a letto, e tutti i miti che adorava ascoltare dai mendicanti vicino alla stazione, erano tutte storie vere. I demoni e gli angeli esistevano ed erano sempre esistiti; e adesso ne aveva la conferma. Erano diversi da come i libri di fiabe li descrivevano; erano troppo diversi da come li aveva sempre immaginati. Non avevano enormi ali, grandi e innaturali, che li spuntavano dietro la schiena. Non possedevano denti aguzzi o aureole sopra la testa. Erano persone comuni, angeli caduti, che camminavano sulla terra confondendosi con gli uomini.
«E le tue ali dove sono?» domandò, di punto in bianco, cogliendolo di sorpresa.
«Ti avevo detto di smetterla con le domande, ragazzina.» ringhiò, stringendo il volante che aveva tra le mani e facendo sbiancare le nocche.
«Lo so, ma è una cosa importante. Quando il nonno mi leggeva le sue fiabe preferite vi descriveva con delle enormi ali dietro la schiena. Tu non hai niente, invece.» spiegò, sbuffando come una bambina. «Volevo solo capire se fossero tutte cazzate o no.»
«Le riavrò al più presto.» confessò il ragazzo, continuando a guardare la strada. «Devo solo sbarazzarmi di una cosa prima.»
«Che intendi dire?»
«Niente che ti riguardi.»
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