Il mondo in realtà non esiste: esso non è nient'altro che una trasposizione soggettiva di ciò che ci "impressiona", attraverso il filtro delle "bolle" personali dentro le quali "abitiamo". Nefasto questo lo sa bene: si sente lontano dal mondo e dalle altre persone. Prova a spiegare ad amici, parenti ed esperti della salute mentale come ci si senta ad essere lui, ma più si apre all'altro e più la distanza dalle altre esistenze gli sembra incolmabile. Ed è qui che tutto cambia: un punto di rottura, un limite che non voleva superare, una soglia che si può varcare ma da cui è impossibile tornare indietro. Nefasto scopre un nuovo mondo, quello della follia, in cui si immergerà completamente per scoprire il suo vero Sé.