Nella devastazione di un terribile lutto, la cui causa risulta tuttora inspiegata, comincia la nuova vita di Yordanka e dei suoi fratelli, che da soli si trovano ad affrontare le conseguenze dell'orribile accaduto, di cui vengono ingiustamente accusati. Troppo giovani e inesperti della crudeltà del mondo e delle brutte azioni spinte dalla paura che anima la loro società innanzi a un nemico mai visto prima, non potranno contare su altri che loro stessi e pochi fidati amici per riuscire a ricominciare a vivere per davvero. Anche quando le cose sembrano cominciare ad andare meglio, tuttavia, ciò che li perseguita è sempre lì, in agguato, pronto a risbucare dalle tenebre per distruggere tutto ciò che, a fatica, sono riusciti a ricostruire dalle macerie da cui sono sorti. Eppure, ai superstiti non resterà altro che andare avanti, continuare ad arrancare nella dura vita che è toccata loro, per mantenere intatta una memoria fondamentale che altrimenti andrebbe perduta: quella dei loro stessi antenati. Proprio come lo Jivonhir, albero immortale e fulcro dell'antica Ephurias attorno cui era eretta, è ancora in piedi nonostante le disgrazie abbattute su di esso, così loro, famiglia rovinata da una società e un destino iniqui, non si arrenderanno fino a quando l'ultimo di loro non avrà esalato l'ultimo respiro. Dopotutto, sono solo rami dell'albero.