"𝐼 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑛𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑜".
Lei correva per sopravvivere;
Lui correva per togliere la vita.
A vent'anni, Hazel Delaney Wilson naviga tra le sfide quotidiane di vivere con una madre alle prese con l'alcolismo, cercando disperatamente di riportare un po' di normalità nella sua vita. Ogni sabato sera, anziché dedicarsi agli studi, si tuffa in audaci gare clandestine in un misterioso capannone, cercando un escape dalla realtà opprimente.
Tra le competizioni, emerge una sfida epica: Delaney contro Lieky.
Lieky, il figlio di avvocati, incarna l'ostilità con il suo atteggiamento glaciale. Tuttavia, dietro questa facciata di indifferenza, si cela un cuore caloroso e complicato. Il loro imminente scontro rivela non solo la lotta fisica tra i due concorrenti ma anche il conflitto emotivo e le vulnerabilità che entrambi cercano di nascondere.
[08/12/2023 - ]
Alexia ha 17 anni e ha da poco realizzato il suo sogno di essere una modella.
Destino vuole che però dopo una notte passata a festeggiare senza preoccuparsi di possibili conseguenze di aver bevuto un po troppo, un ragazzo affascinante, un bacio di troppo che porta alla conseguenza di una improvvisa gravidanza.
-beh, chi è?- mi incitò con un sorriso incoraggiante poco prima di bere un altro sorso di tè.
-credo sia successo a quella festa a cui eravamo andate un po' di tempo fa e... credo sia di Kendall-
Queen sputò il tè che aveva in bocca bagnando la rivista che aveva poggiato sul tavolo.
-il nostro Kendall?- chiese con la voce strozzata.
-quanti ne conosci?-
Si passò una mano sugli occhi e si appoggiò al tavolo.
-glie lo devi dire-
...
-glie lo dirò... quando sarà il momento giusto- la rassicurai.
-...non posso costringerti a fare qualcosa che tu non ti senta, ma quella creatura- e mi indicò la pancia -un padre ce l'ha ed è giusto che ci viva insieme e venga amato da entrambi i genitori-
-ho detto che glie lo dirò... poi-
Trattenni un connato di vomito coprendomi la bocca con la mano e mi affrettai a correre in bagno.
Vomitai ripetutamente e quando finalmente stetti meglio mi appoggiai con la schiena contro il muro.
Queen mi portò un asciugamano e mi mise una mano su una spalla si sedette vicino a me rimanendo in silenzio.
-che razza di te era quello?- mormorai con la voce un po' rauca.
-il te di sempre, io l'ho sempre bevuto deteinato e non è la prima volta che lo bevi, perciò non incolparlo- si difese con un sorriso.
Tratto dal Capitolo 3