«Benihime, Renji, non credevo vi conosceste.» «Non ci conosciamo, difatti.» Il ragazzo che ora aveva un nome parlò. «Menomale.» quello di Hime fu poco più di un mormorio ma Renji parve sentirla perché le rivolse un'occhiata probabilmente con l'intento di farle sapere che il commento non gli era sfuggito. - Hime iniziava a pensare che quella fosse una maledizione, un po' come non trovare mai la torta alle fragole. Non lo aveva mai incontrato in tutta la sua vita e in soli tre giorni lo aveva visto ben tre volte, ognuna di esse in modo del tutto casuale, per giunta. Doveva esserci necessariamente qualche malfunzionamento nella legge dei grandi numeri e delle probabilità, altrimenti non si spiegava quel fenomeno per cui ogni volta che metteva piede fuori casa in qualche modo se lo ritrovava davanti.