Dopo la Grande Glaciazione, gli abitanti di Nova Roma-II sono tutto ciò che rimane dell'umanità. Umanità che riesce a sopravvivere solo grazie a sofisticati sistemi di scongelamento e che, negli ultimi cento anni, ha edificato un rigido sistema sociale su cui si regge l'equilibrio dell'intera comunità. Merula ha vent'anni. Far parte dell'ordine dei Pensatori le garantisce il privilegio di poter vivere nell'Urbe, al caldo, sotto la cupola. Ma, allo stesso tempo, le impone delle regole di comportamento ben precise. Il pensiero del saggio deve essere chiaro e razionale e il suo volto sempre imperturbabile. Merula sa che non può, per nessuna ragione, lasciarsi indebolire dalla tristezza. Per questo finge di non vedere. Per questo non guarda mai negli occhi gli schiavi. Per questo cerca di scacciare dalla mente il ricordo di quell'unica volta in cui, per errore, ha incontrato lo sguardo di Settimo. Ma i centunesimi Saturnalia sono alle porte. A Nova Roma-II non esiste ricorrenza più attesa. Sette giorni consacrati alla celebrazione del dio Saturno. Sette giorni in cui è consentito sovvertire l'ordine sociale. Sette giorni in cui non esistono leggi. Sette giorni in cui gli schiavi possono considerarsi uomini liberi e comportarsi come tali. Ma si tratta solo di una simulazione. Alla fine della festa ogni cosa è destinata a tornare come era prima. I ricchi dell'Urbe al caldo sotto la cupola, i miserabili della Suburra nelle miniere e gli schiavi con il collare al collo. Oppure no?
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