In una buia sera d'inverno notai che la luce della stanza del ragazzo della porta accanto lampeggiava insistentemente, come se qualcuno continuasse a svitare e a avvitare quella maledettissima lampadina. Mi spostai fuori dalla finestra di camera mia e inclinai il busto in modo tale da osservare all'interno della stanza, fu allora che vidi il ragazzo della porta accanto, stava cercando di far funzionare quella bajour, sorrisi e lui spostò la sua attenzione su di me, come se avesse percepito i miei occhi su di lui. Mi prese il panico e nel cercare di nascondermi e rientrare con la testa in camera presi una bella botta proprio sulla nuca, imprecai dal dolore e tenni gli occhi serrati fin quando sentii degli schiamazzi in lontananza, gli aprii rivelandomi proprio chi immaginavo che fosse: il ragazzo della porta accanto. Non avevo idea di come si chiamasse e da dove provenisse, dato che si era trasferito da poco in un'esilarante cittadina del South Dakota. Da qui deriva il mio nome, Dakota Moore.
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