«𝑻𝒊 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒊 𝒊𝒍 𝒏𝒂𝒓𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆?»
«𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒍'𝒆𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊 𝒉𝒂 𝒔𝒎𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒂𝒓𝒆.»
*ੈ✩‧₊˚
...𝐿𝑒 𝑣𝑜𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑎𝑑𝑑𝑒𝑛𝑠𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒,
𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑖𝑢𝑚𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑎𝑛𝑎𝑙𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜.
𝐼𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑜, 𝑙𝑒 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑜.
𝐸 𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑐𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑔ℎ𝑖𝑒𝑟𝑒.
*ੈ✩‧₊˚
Nel cuore dell'ombra, dove le luci della città si spengono e restano solo le finestre chiuse, una voce senza tempo raccoglie le ultime parole di chi non ha più la forza di restare.
È la Morte, ma non quella che spaventa. È una testimone silenziosa, una narratrice che accarezza ogni dolore e lo trasforma in racconto. Le sue storie sono frammenti di vite spezzate, confessioni sussurrate tra lacrime e rimpianti, intrecciate da un unico filo rosso: la fragile, disperata bellezza dell'essere umani. In ogni racconto c'è un'anima che cede al peso del mondo.
C'è chi sorride per nascondere il vuoto, chi cerca rifugio in un sogno che non arriva, chi implode nel silenzio della vergogna, chi scivola via per paura di non bastare.
Ognuno lascia dietro di sé un'eco, e quella voce immortale la raccoglie, la custodisce, la offre al lettore come un frammento di verità.
La Morte non giudica. Non consola. Osserva e narra, con una dolcezza disarmante e un dolore che si fa poesia. E alla fine, quando l'ultima voce si spegne, rimane solo il suo sussurro, calmo come una promessa: "Io non porto via. Io ascolto."