Nel cuore del bosco di Iperico, una luce misteriosa e incantevole avvolgeva ogni angolo, creando un ambiente magico e affascinante. Nessuna creatura non fatata osava avventurarsi tra quegli alberi, neanche gli esseri umani, seppur desiderosi di scoprirne i segreti, preferivano tenersi a distanza. Questa luce particolare, tuttavia, non era dovuta al sole che penetrava fra le fronde fitte, bensì ad una fonte interna, un magico fiore che copriva tutto il terreno magico del regno fatato, creando un tappeto d'orato fiorito conosciuto come l'Iperico. Un fiore raro e prezioso che prosperava soltanto all'interno di quella foresta fatata, e secondo la leggenda le creature che vi erano all'interno ne usufruivano molteplici modi. Tuttavia sembrava quasi che qualunque essere vi provasse ad entrare non facesse più ritorno, o nei casi più fortuiti, non si ricordasse cosa vi era all'interno e come aveva fatto ad'uscire. Al di là del fiume, che definiva i confini dei territori tra umani, fatati e orchi, si trovava a est, tra le verdi terre, il regno di Novira, un baluardo imponente e ben difeso attraverso vari stratagemmi architettonici, ideati dal primo re che ne costruì al suo interno la città e il castello reale.