Il cuore del principe Unseelie

Tutto intorno a me brillava. Mi sembrava quasi di navigare nel profondo di quel cielo disseminato di luci che riuscivo a vedere da casa mia. Era come essere accarezzata dalle stelle, e per un attimo mi sembrò quasi che le piante dei piedi si sollevassero dal pavimento, talmente mi sentivo leggera. Ma le stelle erano solo una faccia della medaglia. Dall'altro lato c'era l'oscurità, e lui ne era l'essenza. O così dicevano.

Ophelia non aveva la più pallida idea che quel giorno, un giorno come tanti, un giorno apparentemente uguale agli altri, tutto sarebbe cambiato.
Lei non aveva mai superato la parete di edera. Non era mai andata al di là del muro di foglie. Era rimasta sempre accanto a suo fratello Dri, concentrandosi solo sul modo di portare da mangiare a tavola e raccimolare abbastanza soldi per mandarlo a scuola. Ma ora tutto era cambiato. Lei era cambiata.
Le sue orecchie ora erano appuntite, la sua pelle era candida, i capelli lucenti. E la profezia le rimbombava nella testa fin quasi a farla impazzire: "Non deve sedere sul trono."
Sarà così che Ophelia, fornita solo di un vecchio zaino e poche provviste, intraprenderà il suo viaggio nel regno Fae, attraversando le varie corti, incontrando amici e nemici, fingendosi una di loro, cercando di mimetizzarsi per raggiungere la corte nella quale chiunque poteva entrare, ma nessuno poteva uscire. La Corte della Notte.