«Quanto ti identifichi nella neve da uno a cento?» «Duemila» 𝒩ives Schmid, una ragazza che porta il nome di ciò in cui si identifica di più: La neve. Essa, infatti, ha un significato molto profondo dalla psicologia, poiché secondo Freud «la neve indica frigidità sessuale e freddezza intima, collegata all'incapacità di provare piacere a causa di istinti repressi». Nives, inoltre, soffre di un disturbo psicologico, l'ansia sociale. Anch'esso, per certi versi, si può collegare alla sentenza di Freud; è come se fosse tutto collegato, tutto perfettamente programmato e scritto. Ma in realtà non è così, la vita di Nives è tutt'altro che "perfettamente programmata". Nives va' male a scuola poiché, per colpa del suo disturbo, puntualmente, durante le interrogazioni si blocca e non riesce più a parlare. In più non ha un bellissimo rapporto con i genitori, che definiscono questo disturbo come un tentativo di portare attenzione su di sé. L'unica persona che aiuta Nives è la sua psicologa, che la segue da più di un anno. La ragazza si è procurata i soldi per pagare le sedute lavorando in un bar nel centro della città in cui vive, Magdeburgo. Ed è proprio sotto la neve di Magdeburgo che gli occhi azzurri di Nives si incontrano con un paio di occhi castani e curiosi, pronti a fare di tutto per sciogliere il freddo velo che circonda la ragazza.