"Tu sola puoi con la tranquilla pace aiutare i mortali, poiché i feroci effetti della guerra Marte, signore delle armi gestisce, lui che spesso nel tuo grembo si getta sconfitto dall'eterna ferita di amore, e così guardando in alto con il tenero collo ripiegato soddisfa gli sguardi avidi di amore stando a bocca aperta verso di te, dea, e dal tuo volto non si stacca il respiro di lui che giace. Tu, o dea, col tuo corpo santo sopra di lui che giace stando abbracciata, soavi parole dalla bocca effondi chiedendo, o divina, una pace serena." - Inno a Venere, De Rerum Natura N.B I personaggi di questa storia non mi appartengono ma a mio modo cercherò di rendere omaggio