Il mio nome è Samasdhè, figlio del Re Sole, principe del pianeta Samus Ràktrha.
Mio padre dominava i cieli di tutte le terre del sistema solare. La pace, la ricchezza e la prosperità di cui godeva il nostro regno faceva gola agli infimi Akjamàl, governatori delle Terre Basse.
Essi tramarono a lungo alle spalle della mia famiglia, finché un giorno riuscirono a portare a compimento un attentato e venni avvelenato. Sarei morto patendo atroci sofferenzese il Re, mio padre, non fosse intervenuto. Egli fece ricorso al suo immenso potere e assorbì dentro di se il potente veleno che stava lentamente e dolorosamente bruciando le mie carni, donandomi la sua vita. Prima di esalare l'ultimo respiro, ordinò ai sei sacerdoti del palazzo di condurmi in un luogo sicuro e proteggermi finché non avessi ripreso le forze.
Così, mentre scoppiava la guerra e il mio regno veniva invaso, noi abbandonammo il pianeta.
Tuttavia, i nemici riuscirono a intercettare la nostra rotta e ad abbattere la nave. Mentre ero privo di sensi e senza difese, precipitai su una terra straniera, dove gli stregoni degli Akjamàl riuscirono a imprigionarmi.
Il mio sonno è durato nei secoli, finché qualcosa non mi ha risvegliato.