Sarei potuta chiamarmi Camilla e avrei avuto un altro destino. Giorgia magari, e avrei percorso un'altra vita. Perché non Lolita? Come la ninfetta di Humbert Humbert, e mi sarebbe toccata un'altra sorte ancora, in questi giorni che si susseguono feroci.
Invece mi chiamo Vanessa, e amo definirmi come una ventitreenne che ha già fatto sesso con la morte. Ce la intendiamo, io e lei. E' sempre aggrappata alla mia schiena.
La condivisione dei miei ricordi, il mio tragitto in questi anni che mi hanno costretta a maturare velocemente, il mio compagno di vita e lei, che non è assolutamente la protagonista ma che ha un ego talmente sproporzionato da farsi posto a tutti i costi sul mio palco scenico: la fibrosi cistica.
No, capirete che non potrei mai dargliela vinta e non perché io sia una temeraria guerriera, credetemi, mi conoscerete presto, ma è perché ho sempre detestato le personalità che si prendono tutto lo spazio disponibile e rendono il resto avanzi di un pasto mediocre.
Questi sono dunque pensieri di un'anima malinconica, la quale radicata speranza è quella di aiutare a farsi forza ed incuriosire altre persone che soffrono o che vivono a pieno le loro emozioni.
La mia vita inizia con una narrativa: con intensi ricordi, con il crescere leggerai di me soltanto episodi, poi pensieri e poi di nuovo racconti. Perdonami, lettore, se questa storia ti disorienterà, ma non lo farà mai meno di quanto non abbia fatto con me.
Giochi di parole, brevi riflessioni, lunghi racconti, pensieri fugaci.
Sesso, amore, malattia, famiglia, amicizia, codardia, in ventitré lunghissimi anni.All Rights Reserved