C'era qualcosa che non riuscivo a cogliere in lei, qualcosa che mi sfuggiva tutte le volte che la guardavo. Il suo volto non era quello di una spensierata bambina , come avrebbe dovuto essere, ma quello di qualcuno che ha già visto qualcosa della vita. Comunque sorrideva sempre, in qualsiasi circostanza. Tutto di lei mi sorrideva, le sue labbra, i suoi capelli , le sue mani, i suoi atteggiamenti, tutto. Gli unici a non farlo erano i suoi occhi, scuri e profondi, adombrati da tristezza e solitudine , soffrivano da soli di una brutta malattia : la consapevolezza. Eppure lei continuava a vivere la sua vita, come se avesse dimenticato tutto , a volte sembrava davvero così ma poi bastava vederla correre e ci si accorgeva della sua fragilità interiore che era diventata esteriore. Andava avanti per quello che aveva da offrire :se stessa ed il suo sorriso, e per ritrovare il sentimento umano più importante , la voglia di vivere.
Sorrideva per andare avanti ed andava avanti per sorridere.