A volte, per poter raggiungere uno scopo, c'è bisogno di provare e riprovare.
Un bel voto in un compito in classe, una promozione lavorativa, l'ammissione a un concorso, il tiro al bersaglio.
Anche togliersi la vita non è facile, Harry lo sa bene.
Tutto cominciò da quando il piccolo aveva sei anni e suo padre decise di schierarsi dalla parte degli uomini violenti, che sgretolano la vita di una famiglia apparentemente perfetta. Ma Harry sapeva che non era stata colpa della mamma a far perdere lui il lavoro, nonostante quell'uomo che si faceva chiamare "papá" ripetesse tutto il contrario. Non era colpa sua se era rimasta incinta di lui così giovane, costringendo entrambi i genitori a dover interrompere gli studi proprio durante l'ultimo anno di college. E non era neppure colpa sua se, durante una normalissima giornata di scuola dove nuovi lividi e nuovi soprannomi beffardi scalfivano il povero Harry, arriva al suo orecchio la notizia di un incidente. Un incidente che ha coinvolto proprio l'ultima persona che gli era rimasta: sua madre.
Improvvisamente la terra inizia a sprofondare sotto alle esili gambe di chi, da giorni, ha toccato si e no uno spicchio di una mela e inghiottito litri d'acqua per sopperire la fame. Tutto intorno a lui si fa opprimente come nel bel mezzo di un uragano, il vento talmente forte da stordirti e farti cadere al suolo. Inizia così la ripida discesa del sedicenne, già cosciente di avere un tipo di depressione incurabile.
Ma, per la prima volta, non è da solo.