Quando finiscono di mangiare, come ogni mattina Stiles mette via i piatti, poi fa per lavarli, ma il suo Alpha lo chiama, chiedendogli di avvicinarsi. Se lo tira sulle ginocchia, facendolo sedere a cavalcioni e prendendogli il viso tra le mani. "Sei bellissimo" dice, facendolo arrossire. "E ho una cosa da dirti."
Stiles annuisce. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
L'uomo si sporge a baciargli la punta del naso. "Tu sei perfetto" dice. "Ma qualcun altro no."
Stiles è confuso. A chi si riferisce?
"Ricordi che ti ho parlato di quel mio familiare che ha avuto problemi con la legge e che non ha una vita molto regolare?"
Stiles annuisce.
"Ecco, è pur sempre un mio parente e sono obbligato ad aiutarlo per non farlo chiudere in carcere e buttare la chiave. In fondo è una persona buona, ma diciamo che ancora non lo sa. È l'ultimo posto in cui lo vorrei, ma devo tenerlo sotto la mia custodia e deve stare qui, nella stanza degli ospiti."
Stiles sente il cuore battere veloce. Un criminale lì, in casa loro? E se succedesse qualcosa? E poi è un Alpha, Stiles lo sa, non vuole un altro Alpha lì e non vuole che il suo di Alpha si agiti, vuole solo che stia bene.
"Se poi ti dà fastidio, lo sbrano" conclude l'uomo, agitando ancora di più Stiles che ingoia tutte le domande che vorrebbe fare è ne fa solo due.
"Quando arriva e come si chiama?"
"Arriva questo pomeriggio, vado a prenderlo all'aeroporto. E si chiama Derek."
Stiles si sporge e bacia il suo Alpha.
"Okay, Peter. Preparerò un dolce."