sympathetic /ˌsɪmpəˈθetɪk/ ([sb]: feeling) comprensivo agg
George è un ragazzo vuoto, tutti coloro a cui si è affezionato lo hanno lasciato, portandosi via una parte di lui. Tutto ciò lo rende irreparabile ai suoi stessi occhi. Ma se invece a degli occhi che non sono i suoi apparisse riparabile, o meglio perfetto nelle sue piccole fratture?
-tratto dalla storia-
E questa sera le stelle ti stanno guardando e si sconvolgono quanto me di come tu riesca a vedere il mondo sempre con occhi nuovi, come i bambini, che guardano sempre tutto con stupore, e cosa siamo noi se non bambini mai cresciuti? Siamo cocciuti, testardi, dispettosi ed impertinenti, siamo folli ed innocenti, amiamo senza sapere davvero cosa vogliamo ed io sono innamorato di te ed anche se sarebbe stato meglio lasciarti da solo sul ciglio della strada, quella sera che cambiò tutto ma soprattutto me, io non rimpiango nemmeno un momento, nemmeno una lacrima, nemmeno una delle tante incoronazioni del mio cuore.
Oh il mio povero cuore, non può più contenere tutto questo amore, perciò -"Sono innamorato di te" e queste parole sono uscite spontanee, è stata una liberazione perché la mia anima immortale, il mio cuore stanco ed il mio corpo mortale straripano del mio amore per te, ed io non riesco più a tenerlo tutto dentro -"Ti amo".
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."