Eva Pavlova è chiunque e nessuno. Figlia dello specchio, è il riflesso delle vostre idee, l'eco delle vostre congetture e l'ombra delle vostre proiezioni. È un buco nero per l'anima affine al buio e un caleidoscopio per chi vaga su questa Terra lasciando dietro di sé molliche di pane multicolori. Se ispezionate nei suoi occhi, nulla vi troverete che già non conosciate intimamente, e niente uscirà dalla sua bocca che voi non abbiate già pronunciato, in veglia o nel sonno. E per quanto sempre più pressante la curiosità di saper chi lei sia, o fervente il desiderio di conoscerla mentre lei vi scivola, amorfa, come sabbia fra le dita, arriverete al punto in cui un'epifania vi coglierà come un fulmine su pietra lavica, e vi sarà chiaro che da lettori siete ora letti, e che anche ad Eva Pavlova interessa sapere chi siete voi. Indispettiti ma imperterriti, avanzerete nella lettura come incede l'assetato verso un pozzo che sa essere vuoto. Ed è solo quando la ricerca sarà ormai giunta al suo culmine, incerti se siate stati voi a chiudere la pagina o sia stata lei, fugace, a congedarsi di sua sponte, che un industrioso formicaio vi percorrerà febbrilmente il corpo teso dalle punte degli arti e la Verità delle cose risplenderà sul vostro capo come un diadema. Solamente allora capirete che la vera storia eravate sempre stati voi, e che Io l'avevo scritta per lei.