Simone è un libraio di trent'anni, ama il suo lavoro, ma si guarda allo specchio consapevole che l'equilibrio raggiunto dalla sua solitudine avrebbe bisogno di una rivoluzione. Qualche anno dopo aver pubblicato una raccolta di poesie, spinto dal desiderio di rimanere a contatto con la lettura, Simone decide di aprire la sua libreria. Di giorno, ha la possibilità di incontrare diverse persone, ognuna delle quali sfrutta i libri per mostrargli un piccolo frammento di sé. E così Simone compie dei veri viaggi psicologici nelle coscienze di questi personaggi, portandosi via ogni volta dei piccoli "souvenir" emotivi. Col passare del tempo, però, Simone sente che la rivoluzione di cui ha bisogno passa proprio attraverso quegli incontri: il suo senso lui non lo ha ancora trovato e si lascia abbandonare agli scopi delle vite degli altri, finché l'incontro con un bambino rappresenterà il suo punto di svolta. Di notte, Simone vive un altro tipo di viaggio. Sogna l'incontro con un ascensore. E lì parte un'avventura fatta di altri incontri, che si rivelano essere le rappresentazioni oniriche di alcune delle poesie che Simone aveva pubblicato qualche anno prima. E così, i personaggi nati dalla sua penna poetica tornano a fargli visita di notte, ognuno ad un piano diverso a cui l'ascensore lo porta. Anche loro gli mostrano pezzi della loro esistenza, vite sempre diverse che si accumulano nella mente del libraio e diventano un'ossessione, finché il viaggio, accompagnato sempre dalla presenza nascosta del vento, giunge ad una svolta: i piani dell'edificio terminano, la porta dell'ascensore si blocca e spunta una chiave che lo porterà direttamente ai confini del mondo, dove l'ultimo incontro gli farà comprendere quale sia il suo reale scopo, unico e non assimilabile a quello di nessun altro. Perché d'altronde, la distanza che divide un uomo dalla propria coscienza è sferzata sempre da un vento che separa e avvicina, in un percorso vertiginoso fra la discesa e la salita.
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