Marzo, 27 a.C.
Livia e Augusto vanno a Miseno per l'inaugurazione del nuovo porto. Per qualche giorno saranno ospitati da Diotima, vecchia amica di Livia, e da suo marito Calidio, uno dei tre ufficiali che salperanno con la Venus, la prima nave che partirà dal porto. Durante il discorso inaugurale di Augusto, però, una donna si fa avanti, affermando che la dea egizia Iside maledice il nuovo porto, Augusto e tutti coloro che salperanno con la Venus. Nessuno dà peso alle parole della pazza ma, qualche giorno dopo, giunge la notizia che la nave è affondata e tutto l'equipaggio è morto; solo i tre ufficiali sono sopravvissuti. Mentre la paura della maledizione aleggia sul Palatino, arriva una lettera da Diotima: suo marito è stato ucciso. Livia, convinta che ci sia una mano umana e non divina dietro quegli avvenimenti, non ha altra scelta che tornare a Miseno a indagare. Ma deve fare in fretta: i cadaveri iniziano ad accumularsi e la superstizione diventa un'alternativa sempre meno surreale per tutto ciò che sta capitando.
AVVERTENZA: Questo è il secondo romanzo delle indagini di Livia Drusilla. Per seguire l'ordine corretto, leggere prima "La morte dell'arpia".
[COMPLETA]
Costretta a trasferirsi in Germania con sua sorella, dopo che il padre ha perso il lavoro, Ethel Kelly non vede l'ora di tornare a casa. L'Inghilterra le manca come l'aria e con lei anche la sua famiglia unita. Per fortuna a Berlino trova un'alleata: Olga von Haas, nobile dai modi raffinati e dall'animo ribelle che è il suo biglietto d'entrata a qualsiasi festa. Ed è proprio durante una di queste serate speciali che Ethel incontra Klaus Bachmann, giovane e bello come il sole che, giusto qualche giorno prima, l'aveva aiutata. A detta di tutti è "l'uomo perfetto".
Peccato che loro non si sopportino.
Per lui è solo un'inglese un po' troppo snob, per lei è un maleducato dall'aria saccente. Meno si vedono, meglio è.
Ma è quando la situazione precipita e tutto sembra perduto che Ethel troverà in Klaus un prezioso aiuto, e forse anche qualcosa di più.