Ana Leone convive da anni con qualcosa che non la lascia in pace.
La chiama "la piovra", perché è così che se la immagina: nera, vorticosa, dai lunghi tentacoli che le afferrano viscere e coscienza, fino a non lasciarle più nessun pensiero positivo, nessuna stilla di vita, in quella Roma crudele e tragica in cui si limita ad esistere da ventitré anni.
Tuttavia, dopo tre anni di travagliato percorso, ha saputo addomesticare quell'animale silente come meglio poteva. Grazie alla sua terapista, ha placato i sintomi più neri della depressione, salvandosi la vita.
Grazie ai suoi amici, ha riscoperto nuove passioni e nuovi modi per andare avanti, per imparare ad essere una piccola parte del tutto.
C'è però un'altra cosa, a prenderle la testa e a sussurrarle dolci richiami al passato.
Un'amicizia, un amore distorto e travagliato, una passione che non si è mai sopita del tutto. Una relazione fatta di scottature, di pelle martoriata e sbronze a Testaccio, di baci nei bagni della scuola e scenate di gelosia.
Ginevra: sottile e spezzata come una linea geometrica, un manipolo di nervosismo e acidità, cammina per Roma con la sicurezza disarmante di chi ha tutto e allo stesso tempo ha perso tutto: i soldi e il benessere da una parte, la famiglia e la pace mentale dall'altra.
Le due si amano e si odiano, si inseguono e si respingono. Si fanno del male, e poi si salvano.
Ma c'è anche qualcos'altro. Un terzo, pericoloso elemento, che si inserisce tra le due ragazze.Sì, c'è qualcosa, dentro lo spettro di un amore che sembra non bastarsi mai.
Qualcosa che, muta, priva Ana di una parte d'umanità.
Non ha una voce, non ha un aspetto comprensibile all'uomo, non ha nemmeno un nome.
Ma se ne avesse uno, potrebbe fare rima con un suono: quello sordo e vuoto del nulla più terrorizzante. Avrebbe il suono del numero zero, sì.
Se avesse un nome.
TW: questa storia tratta di tematiche forti (violenza psicologica e fisica, cannibalismo, gore).
Ogni volta che le Moonlight e gli Eclipse si ritrovano nello stesso spazio, il mondo trattiene il respiro. Non per un abbraccio, non per una collaborazione, ma per quell'odio feroce e tangibile, uno spettacolo consumato davanti a milioni di occhi affamati di dramma.
Davanti alle telecamere tutto deve restare sotto controllo. Camille, con il suo carattere esplosivo e la tendenza a risolvere tutto a pugni, è costretta a reprimere la sua natura. Il manager l'ammonisce: niente risse, niente scatti d'ira. Ma dentro di lei il fuoco arde ancora più forte. Kieran, freddo e tagliente, è la sua nemesi perfetta - una sfida che la infuria e la intriga.
La stampa gode nel vederli trattenersi, con scambi calibrati e tensione palpabile, credendo che tutto sia marketing. Un gioco crudele che li trasforma in marionette, mentre le due band si fanno la guerra a colpi di sguardi, provocazioni e battute velenose, dentro e fuori dal palco.
Dietro le quinte, però, la realtà è diversa. Non ci sono regole né freni. L'Afterglow, un bar nascosto, è uno dei rifugi dove la maschera cade e i rancori diventano carne viva. Qui il peso della fama, con solitudine e aspettative soffocanti, si fa insopportabile.
Essere famosi non significa solo luci e applausi: è un combattimento continuo con se stessi e con il mondo, una prigione dorata fatta di sguardi giudicanti e identità inespresse.
Ma proprio dall'inizio del loro tour mondiale, tra sguardi taglienti e battaglie senza fine, Camille e Kieran iniziano a scorgere qualcosa che li spiazza: una vulnerabilità fragile come vetro, nascosta sotto rabbia e orgoglio. Un fuoco proibito, che consuma e spezza ogni certezza.
Quando i riflettori si spengono e le maschere cadono, resta una verità crudele: in questo scontro di desiderio e rancore, l'unica cosa davvero importante è capire chi siamo, prima che tutto vada in pezzi.