"Fame chimica" è un viaggio nell'ipocrisia dell'uomo: quel velo sottile che impedisce il crollo della società civile. È la scoperta, attraverso tre diverse situazioni, di questa controversa emozione che rappresenta la società odierna: "Fame chimica" scardina i pilastri del politically correct, della tendenza tutta contemporanea di voler necessariamente essere buonisti. Come la fame chimica, quella fame che in realtà non è fame ma solo voglia, l'ipocrisia non è bontà ma malignità che si finge meno crudele. L'ipocrisia si annida in ogni rapporto umano: è ciò che corrode la spontaneità e al tempo stesso consente una convivenza civile. Attraverso l'analisi di tre circostanze, la relazione uomo-donna, denaro-etica, religione-tolleranza, "Fame chimica" vuole tentare di far vedere come il vero dramma della società attuale è che non c'è nessun dramma: l'ipocrisia è la regina del perbenismo, è la costante che consente a tutti di noi di vivere una vita dignitosa.
4 parts