Melanie, finite le superiori, si trasferisce con la sua famiglia, vicino all'università che dovrà frequentare, la Berkeley university, in California. Sembrerebbe una ragazza con una vita perfetta: ama uscire, andare alle feste, leggere e andare in moto. Ha una famiglia unita, una migliore amica e dei buon voti a scuola. Ride e scherza con tutti ma dentro di lei, ormai, non c'è più da un bel po'. E l'amore? Preferisce evitarlo.
Michael, un ragazzo del terzo anno, gioca a football, è popolare, simpatico e solare. Ma dietro a tutti quei sorrisi c'è tanto dolore, per non aver mai avuto l'affetto di suo padre.
Alla festa d'inizio scuola, lei si ritrova a dargli un passaggio in moto. Dopo quell'incontro in lui potrebbe essere scattato qualcosa. Sarà lo stesso anche per Melanie, la ragazza che diceva che voleva stare lontana da qualsiasi cosa che riguardi l'amore?
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."