"Il dolore fisico è più facile da spiegare. Un livido scompare, una ferita guarisce. Basta una pomata, del ghiaccio o una medicazione, e in pochi giorni tutto torna come prima.
Ma il dolore che resta dentro? Quello che si insinua sotto la pelle, che si attacca al cuore e alla mente?
Quello non guarisce in qualche settimana o con una semplice medicazione.
E forse non guarisce mai del tutto.
Io, Cèline Moore, vivo così da sempre, da quando mia madre ha fatto il terribile sbaglio di darmi alla luce."
Cèline dopo anni di bullismo e dolore, ha costruito intorno a sé mura così alte che nessuno è mai riuscito a superarle. Trasferita in una prestigiosa scuola privata per sfuggire al suo passato tormentato, Cèline è determinata a restare nell'ombra, lontana dai riflettori e dalle delusioni. Ma il suo piano inizia a vacillare quando conosce Damen Rivera, il ragazzo più popolare della scuola.
Damen è amato da tutti: intelligente, affascinante e sempre al centro dell'attenzione. Tuttavia, dietro al suo sorriso impeccabile, anche lui nasconde ferite profonde e insicurezze che nessuno sembra notare. Nonostante la sua diffidenza verso gli altri, Cèline si ritrova a provare sentimenti sempre più forti per lui, lottando contro il suo desiderio di fidarsi e aprirsi a qualcuno.
Insieme, scopriranno che la guarigione è possibile, ma solo se si ha il coraggio di abbattere le barriere che ci si è costruiti.
Ma loro, riusciranno a fare questo grande passo?
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."