Nemorath

Un sussurro correva di bocca in bocca, un mormorio inquietante che attraversava i villaggi come un vento freddo, un odore delicato di narciso bianco che preannunciava la sua comparsa.
Chi vi entrava una volta non ne usciva mai davvero. Anche quando se ne andavano, una parte di loro rimaneva indietro, intrappolata tra le luci tremolanti e i sussurri del vento. Un luogo dove ogni cosa è possibile e lecita, dove i desideri più nascosti possono uscire e prendere il volo.
Questo prometteva il Maitre.
Le sue parole erano ipnotiche tanto quanto il suo sguardo, come una filastrocca sussurrata al buio. Poteva leggere i cuori delle persone con una sola sguardo, anche se nessuno sapeva realmente l'impatto dei suoi occhi glaciali nel loro cuore. Eppure, c'era un segreto più profondo, nascosto dietro le tende di quel luogo idilliaco, nel cuore delle notti senza luna. Un gioco che non tutti conoscevano, riservato solo a chi aveva il coraggio di restare anche quando le luci si spegnevano.
Nessuno ne parlava apertamente, come se fossero stregati ed obbligati al silenzio, ma tutti sentivano i sussurri di coloro che non erano mai tornati. Il maître è il custode di questo segreto e, nonostante sembri invincibile, c'è qualcosa che tormenta anche lui nel suo cuore pietrificato.
Era tutto un gioco dettato dal destino e dalle carte, un gioco che nessuno poteva vincere.
Tranne lui.
Viola si renderà presto conto che il destino reclamerà anche lei nel perverso gioco del circo e che è lei stessa la chiave per scoprire di più sulla figura magica del Maitre.
Nemorath non è solo un luogo nascosto, è una promessa. O una condanna.

Havena a voi che entrare. Sangue e cenere per voi che uscite.