Lorenzo, uomo di mezza età e campione olimpico di procrastinazione emotiva, decide che l'unico modo per superare il lutto della moglie Clara sia quello di rifugiarsi in una casa isolata nei boschi. La casa, ereditata da un parente che a quanto pare odiava ristrutturare, è il luogo perfetto per meditare sulla vita... o per dare di matto, a seconda dei punti di vista.
Lorenzo, tra una seduta di autocommiserazione e l'altra, inizia a sentire strani rumori, come se qualcuno volesse fargli compagnia. "Ottimo", pensa, "è arrivato il momento di parlare da solo." Ma quando scopre un vecchio diario che apparteneva a Giulio, il precedente proprietario della casa, la sua situazione va rapidamente fuori controllo. Pare che anche Giulio avesse avuto "amichevoli" visitazioni da parte di ombre e voci misteriose prima di sparire misteriosamente. Coincidenze? Certo, come quando apri il frigo e dimentichi perché sei lì.
Nel tentativo di capire se sta perdendo la testa o se la casa è una sorta di centro benessere per fantasmi, Lorenzo comincia a dubitare di tutto, incluse le sue capacità di cucinare qualcosa di commestibile. Le visioni di Clara, sempre più frequenti, diventano un mix di rimpianti e accuse passivo-aggressive da oltretomba. Mentre la sua mente si sgretola più velocemente di un biscotto al burro, Lorenzo deve affrontare il suo passato e chiedersi se le ombre siano reali o solo la manifestazione delle sue paure (e di qualche sbornia post-lutto).