La Prima Volta - 8 MINUTI
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Ongoing, First published Oct 03
Di quanto tempo potrebbe aver bisogno, l'universo, per cambiare i connotati del nostro sistema solare?
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ETERE by AeonDaes
8 parts Ongoing
Quando tutte le grandi divinità sono sepolte dalle irrefrenabili correnti del tempo, l'inviolabilità della morte con la sicurezza che un giorno essa ci abbraccerà rimane l'ultima sicurezza che tiene in piedi questo nostro mondo. Eppure, inevitabilmente anche la morte un giorno sentirà il bisogno di abbracciare sé stessa, scrutando tra i mondi e voltandosi sul riflesso impresso dentro lo specchio del vuoto, ella cessa di essere. Quando ciò accadrà la ruota si sarà spezzata ed il ciclo di vita e morte verrà meno, così il velo tra i mondi calerà e tutto l'insieme cederà quando dal buio nero della disperazione esistenziale i nostri terminatori emergeranno per portare in essere la loro primitiva volontà. Però, prima di cedere alla tentazione dell'oblio, la morte ha concesso all'universo tre ultimi doni che, con un po' di fortuna, potrebbero permettere la nascita di nuove divinità così che l'universo si apra ad un nuovo capitolo. Il Mana, la Stamina, la Vitalità. La magia, la forza, la discendenza. La possibilità, il coraggio, il traguardo. Quando queste tre forze che sempre sono state ma mai sono state conosciute ricevono l'esaltazione della perduta morte, attraverso lo sconfinato universo miriadi di mondi sono immediatamente sottoposti a violenti e rapidi processi di evoluzione e cambiamento, mentre l'universo affanna alla ricerca di una possibilità che apra alla speranza, l'esistenza si dimena tra le sofferenze più atroci. E inizia così, con un tuono lucente che brucia le soglie, quattro varchi si formano nel tessuto che separa i mondi. Abisso, Paradiso, Inferno e Limbo si sgretolano e le ultime divinità rimaste volgono ai mortali i loro auguri. [ Il sistema è online ] La fine di cui si scrisse abbondantemente ebbe inizio così, con un'anonima notifica e da allora tutti siamo diventati le perdite sulla scacchiera di esseri più grandi, grossi, brutti e cattivi di noi, che alla fine risposero con un freddo no.
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Quando tutte le grandi divinità sono sepolte dalle irrefrenabili correnti del tempo, l'inviolabilità della morte con la sicurezza che un giorno essa ci abbraccerà rimane l'ultima sicurezza che tiene in piedi questo nostro mondo. Eppure, inevitabilmente anche la morte un giorno sentirà il bisogno di abbracciare sé stessa, scrutando tra i mondi e voltandosi sul riflesso impresso dentro lo specchio del vuoto, ella cessa di essere. Quando ciò accadrà la ruota si sarà spezzata ed il ciclo di vita e morte verrà meno, così il velo tra i mondi calerà e tutto l'insieme cederà quando dal buio nero della disperazione esistenziale i nostri terminatori emergeranno per portare in essere la loro primitiva volontà. Però, prima di cedere alla tentazione dell'oblio, la morte ha concesso all'universo tre ultimi doni che, con un po' di fortuna, potrebbero permettere la nascita di nuove divinità così che l'universo si apra ad un nuovo capitolo. Il Mana, la Stamina, la Vitalità. La magia, la forza, la discendenza. La possibilità, il coraggio, il traguardo. Quando queste tre forze che sempre sono state ma mai sono state conosciute ricevono l'esaltazione della perduta morte, attraverso lo sconfinato universo miriadi di mondi sono immediatamente sottoposti a violenti e rapidi processi di evoluzione e cambiamento, mentre l'universo affanna alla ricerca di una possibilità che apra alla speranza, l'esistenza si dimena tra le sofferenze più atroci. E inizia così, con un tuono lucente che brucia le soglie, quattro varchi si formano nel tessuto che separa i mondi. Abisso, Paradiso, Inferno e Limbo si sgretolano e le ultime divinità rimaste volgono ai mortali i loro auguri. [ Il sistema è online ] La fine di cui si scrisse abbondantemente ebbe inizio così, con un'anonima notifica e da allora tutti siamo diventati le perdite sulla scacchiera di esseri più grandi, grossi, brutti e cattivi di noi, che alla fine risposero con un freddo no.