Il primo ricordo che ho è l'enorme muso del mio drago nero, Fyrvega. I suoi occhi, verdi, grandi, che mi scrutano con curiosità e altre emozioni che non saprei definire. Fyrvega è una parte della mia anima. Mi ha trovata quando ero ancora neonata, abbandonata nel bosco, e mi ha scelta per forgiare un legame in grado di resistere anche alla morte. Fyrvega mi ha trovato una famiglia e mi ha cresciuta. Credo che il mio amore per i draghi provenga da lui. Sto per trasferirmi a Talamh: è un posto selvatico e misterioso, pieno di creature uniche che non vedo l'ora di scoprire. C'è però qualcosa che mi tormenta: un sogno ricorrente, in cui fallisco nel curare e liberare un drago bianco ferito in una caverna.