Tra i corridoi bianchi e gli echi lontani di vite sospese, Eva lavorava incessantemente, vegliando i pazienti con dedizione e speranza. Tuttavia, ogni notte, quando le luci si abbassavano e la città dormiva, una presenza si aggirava tra le stanze: un'anima cupa e affascinante, invisibile agli occhi di tutti, tranne i suoi. Eva non aveva mai creduto nel sovrannaturale, eppure, ogni volta che quell'ombra si manifestava, un brivido gelido le percorreva la schiena. Era l'Angelo della Morte, venuto per accompagnare le anime nel loro ultimo viaggio. La prima volta che i loro sguardi si incrociarono, lui sembrava sorpreso: nessun mortale aveva mai potuto vederlo prima. La sua missione era semplice e meccanica, priva di emozioni... fino a quando Eva non entrò nella sua esistenza. Affascinato e incuriosito, l'angelo cominciò a cercare risposte. Perché quella giovane infermiera aveva il potere di vederlo?
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