Cara piccola me,
sono passati anni da quando hai scritto le tue prime parole, dando voce alla tua mente che non riusciva mai a stare in silenzio.
E' passato troppo tempo da quando hai immaginato la tua prima storia, da quando hai scritto la tua prima poesia.
Hai sempre tenuto gelosamente nascosto tutto ciò, non condividendo quello che pensavi con nessuno. Ma ora è giunto il momento di dare vita a questa folle immaginazione che hai sempre avuto. E' ora che qualcun altro legga.
Mi hai insegnato tanto, e, mentre facevi i tuoi primi passi in questa direzione, hai lasciato delle impronte indelebili.
Ora continuo a scrivere, proprio come facevi tu. Ma adesso aggiungo di più. Aggiungo il mio dolore, la mia gioia, il mio amore, lasciando in ogni pagina una parte di noi.
Spero che dopo tutto questo tempo tu sia orgogliosa di me, perchè io dopo anni ho imparato ad apprezzarti. Ho capito che quella piccola bambina che sognava non era matta, solo fuori dal comune, una persona speciale.
Continuerò a scrivere per te, per noi. Se non l'ho ancora fatto, un giorno spero di renderti fiera di ciò che siamo diventate.
Intanto, io ti aspetto nei ricordi, per rileggere la raccolta della tua giovane scrittrice.
Scrivimi e scrivi al mondo.
Real Madrid. La mia squadra del cuore.
Ricordo ancora quando mio padre mi portava alle partite del Real, ero solo una bambina. Quando un piccolo passaggio gli faceva spuntare un piccolo sorriso sulle labbra.
Quel sorriso che si é spento troppo in fretta, come un soffio su una candela.
Il tempo passò é la passione per il calcio non smise mai, ogni partita del Real era come vita per me.
Mia madre si riprese subito dalla perdita di papà, trovandosi un compagno qualche mese dopo. Si chiamava Julien e aveva un figlio. Hector Fort. Giocatore del Barca, numero 32.