Tre anni sono passati dalla pandemia. Quelli sopravvissuti, si guardano sempre alle loro spalle, sperando che un giorno tutto questo possa finire con la paura che diventa l'emozione principale. Clementine è una tra queste, lei, però, non ha paura della morte, anzi, la spera. Lei sopravvive, non per speranza, perché l'ha già persa da troppo tempo, non per un futuro migliore, anche perché lei non ci vede, ma perché non ha scelta. Clementine ha un caratteraccio, testardo e rancoroso. Si fida solo di se stessa e di poche persone. Durante una missione incontra un ragazzo, con un sorriso sempre stampato sul suo viso come se per lui la tristezza non esistesse e il suo ottimismo sempre attivo. Tra di loro già dal primo incontro nasce un odio profondo che cresce ogni giorno, fino a non tollerarsi più. Nonostante volessero prendere una pistola e cliccare il grilletto per far finita la vita dell'altro, non potrebbero mai farlo. Hanno missioni e obiettivi da raggiungere e per farlo, avranno bisogno che l'altro rimanga vivo.
Nel mondo una regola ha sempre predominato sulle altre: si sta svegli di giorno e di notte si dorme. Ogni regola, però, non potrebbe ritenersi tale se non ci fossero eccezioni.
Lilith è una ragazza riflessiva, tranquilla e apparentemente la classica secchiona di turno, che nasconde un lato testardo e ambizioso. Tende a rifugiarsi nelle pagine dei romanzi, che la fanno sentire bene in un mondo al quale non sente di appartenere.
Nella testa della ragazza vagano spesso molte domande senza risposta, ma la più scontata non è mai arrivata al suo cervello.
Ma perché quando tutti dormono lei sente che è il momento di svegliarsi?