Volevo essere come Ranma-la storia di Luca

Come ti sentiresti in un corpo che non ti appartiene?
Non provare ad immaginartici solo per avere un'opportunità giocosa, per scoprire i misteri dell'altro sesso, ma immagina di dover portare quell'ammasso di carne dietro per anni. Di essere in trappola perché vuoi il corpo che senti più tuo.
Come ti sentiresti ad isolarti dal resto del mondo per paura di essere giudicato (anche da chi ti sorride)un errore?
Non riuscire a distinguere più gli amici dai nemici perché tutto l'odio gratuito che ti hanno buttato addosso ha offuscato la tua mente facendoti credere di essere veramente un individuo che è impossibile che piaccia alle persone.
Come ti sentiresti se avessi paura di essere te stesso/a?
Tu come ti sentiresti a rinunciare di andare al mare perché ne hai abbastanza di mostrare quel corpo schifoso? Vorresti mostrare un pettorale e non un bikini, o viceversa.
Aver paura che le persone a cui sei più legato subiscano ingiustizie solo perché ti conoscono.
Come ti sentiresti nel pensare che morire potrebbe essere l'unica soluzione per fermare tutto questo? Proveresti a farlo.
Questa sarà la mia storia, la storia di un ragazzo, un ragazzo normalissimo ma che per alcuni sono un colpevole, uno sbaglio in quanto sono nato femmina. Ebbene si sono uno di quei tanti ragazzi transgender che molto spesso non sopporto di doverlo specificare come se fossi solo questo perché mi fa percepire come quello diverso in senso negativo.
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Questa è la storia di una persona rinata dalle sue stessi ceneri proprio come una fenice.
Un ragazzo normale come tanti altri, dove un giorno imparò a dir basta nel non voler più portare quel macigno. Voleva liberarsi da quei fili che lo legavano alle mani del peggior mostro: la propria mente.
Un ragazzo che ritornò ad amarsi escludendo alcune persone ma non più se stesso.
Il presente che doveva incontrare il passato per poter vivere meglio nel futuro.
Questa è la mia storia.