Sulle scrivanie ci sono offerte da valutare, conti da fare, ma soprattutto scouting report da analizzare. Anzi, delle scartoffie non ce n'è neanche bisogno. Fergie ha già visto tutto sul campo, con i suoi occhi. Sir Alex alza il telefono e digita il numero del suo collaboratore delle giovanili Eric Harrison. "Perché non mi hai detto prima che erano già pronti? Voglio questo, quello e quello. Come? Certo che li voglio subito!". La Class of 1992 dell'Academy del Manchester United era definitivamente pronta. Saliti alla ribalta con la vittoria della Youth FA Cup di quell'anno, questi piccoli giocatori adesso sono pronti per diventare uomini sul campo da calcio. Ryan Giggs, David Beckham, Nicky Butt, Gary Neville (il quale sarà raggiunto anche dal fratello Phil) e Paul Scholes. Sono questi i giocatori da affiancare ad un rinsavito Cantona. Tra tutti i Fergie's Fledglings, è proprio su Scholes, classe 1974, che sarà incentrata la nostra storia. Paul non gioca un singolo minuto nella doppia finale contro il Crystal Palace per l'assegnazione di quel trofeo giovanile. Anzi, il campo lo calpestò proprio poco durante le partite. Prenderà però parte alla finale dell'anno successivo. Suo, tra l'altro, l'unico goal dei Red Devils, che non riusciranno a confermarsi campioni della Coppa d'Inghilterra giovanile nel doppio scontro contro il Leeds. Perché scrivere su di lui? Perché è la sceneggiatura meno scontata. Quella di un ragazzo che non aveva né la predisposizione fisica e né le abitudini per diventarlo.