La Villa ora era ben visibile, la sua aura oscura e sinistra era sempre la stessa, nulla era cambiato quando si trovarono dopo un po' dinanzi al cancello dell'entrata.
« Dio mio, è un suicidio ! »
Esclamò scoraggiato Enrico mentre con entrambe le mani afferrò le sbarre del cancello poggiando delicatamente la testa in mezzo.
« Non so cosa sia peggio, entrare qui dentro o aspettare che quei due ci vengano a prendere »
Rispose Giuseppe mentre apriva il cancello per attraversarne la soglia.
Come ormai ad ogni passo in quella cittadina, dopo gli oscuri e terrificanti eventi, una ondata di gelo attraversava le ossa dei nostri tre amici.
Nel tratto di giardino per raggiungere la botola si guardavano intorno per verificare che non ci fosse quella spaventosa bambina, eh già, non si erano mica dimenticati di lei anche se, a dirla tutta, non li aveva mai attaccati ma solamente spaventati.
Una volta raggiunta, Enrico si abbassò verso la botola aprendola molto lentamente.
L'entusiasmo di certo non era ora lo stato d'animo presente nei tre, anzi la tristezza e l'angoscia prese possesso di loro.
« Entriamo e speriamo che dio ce la mandi buona »
Disse Rosanna con voce bassa e rauca.