Non leggerlo puo' nuocere al podista

C'e' chi corre per sfida, chi corre per agonismo, chi ancora corre per star bene o chi, come me, corre per una promessa. Promessa che feci a me stesso qualche anno fa, quando alcuni pezzi della mia vita non stavano andando bene, avevano cominciato a sfaldarsi senza che nemmeno io me ne accorgesi. Il puzzle che stavo costruendo si e' tutto ad un tratto frantumato. Mi riferisco al puzzle della vita. Una vita che avevo impostato, o che avrei voluto impostare, qualche anno fa durante uno spettacolare periodo di lavoro in terra straniera, gli Stati Uniti. Una terra dove ti ritrovi con un mix di lingue, culture, dialetti e azioni e gesti totalmente differenti dal tuo. Per usare una parola inglese "melting pot" ossia un insieme disordinato e disorganizzato ,come recita il significato di questa parola, che se pero' combinato insieme in modo preciso e meticoloso puo' portare ad un equilibrio culturale inaspettato. Gli Stati Uniti sono proprio questo, uno spettacolare equilibrio disorganizzato di culture che compongono questo puzzle, questo melting pot di persone i cui destini si incrociano velocissimi sulle strade affollate di Manhattan, Brooklyn, Coney Island e che subito si separano. Svaniscono.
Perche' non leggere questi appunti puo' essere pericoloso? Semplicemente perche' a volte capita che il terreno sotto di te ceda improvvisamente senza alcun avvertimento o accenno. Cercare di scappare, di correre mentre tutto scivola via, puo' essere una reazione, un appiglio, una fantastica scialuppa di salvataggio contro gli eventi. Si pensa di conoscere i propri limiti e li si accetta, o almeno cosi' pensavo. Fino a quando arriva una forza esterna che modifica il movimento uniforme delle cose (scusate ma essendo ingegnere ci sta bene).
Correre? E' uno spettacolare equilibrio disordinato di emozioni, reazioni chimiche, che compongono questo grande "melting pot" interno dandoti gli strumenti necessari ad affrontare qualsiasi tipo di difficolta'. Almeno per me e' stato cosi'.