"Io sono il riflesso di ciò che Felix era e Felix è il riflesso di quello che io voglio essere."
Quanto di ciò che vediamo di noi stessi è reale? Quanto, invece, è solo il riflesso di ciò che vorremmo essere, di ciò che temiamo di diventare?
Hyunjin è intrappolato. Non solo in una stanza, tra le pareti silenziose che lo separano dal mondo, ma dentro se stesso, in una dimensione dove il tempo scorre lento e i ricordi si mescolano ai sogni. Sono passati 74 giorni da quando ha smesso di vivere davvero, da quando il mondo esterno è diventato un'eco lontana e il dolore una presenza costante.
Nel riflesso di uno specchio vede un'ombra familiare, ma la sua mente lo porta altrove. Nei sogni si trasforma, si dissolve, diventa qualcun altro. Un nome, un ricordo, forse una condanna. Erano anime parallele, vicine ma incapaci di toccarsi senza ferirsi. Ora, Hyunjin è solo con i suoi pensieri, con il desiderio di sparire e la paura di essere dimenticato.
Ma il mondo continua a girare. Anche se Hyunjin si sente fermo, fuori da tutto, il tempo non aspetta nessuno. E anche lui, prima o poi, dovrà scegliere: restare intrappolato nel riflesso del passato o provare a guardare avanti.
Questa è una storia di tempo, anime spezzate e solitudine. Una storia di riflessi che non coincidono con la realtà. Una storia di sopravvivenza.