Ambientato in un mondo che appare normale dove ciò che non esiste diventa reale, Ainur trascina il lettore in un'avventura ricca di emozioni, tra omicidi, tragedie e misteri che non trovano soluzione se non alla fine del romanzo. Una storia introspettiva, cui però non mancano tratti di fantasy, horror e romanticismo.
L'intera vicenda ha come perno centrale una favola, quella appunto di Ainur, una bambina demoniaca, bellissima e con le orecchie appuntite, che porta morte ovunque vada in obbedienza agli ordini di Vortha, un demone dalle sembianze dolci e delicate di un coniglio di pezza.
Il tutto si srotola intorno alla nostra protagonista, Estel, una ragazza dal passato oscuro e misterioso, ricco di dolore e paure, cresciuta sotto gli abusi dei genitori, circondata dalla cattiveria della gente che, per colpa del suo aspetto che in tutto e per tutto richiama Ainur, l'ha sempre trattata con odio e disprezzo.
In bilico tra bene e male, intrappolata in una realtà resa tale dalla gente che la circonda, inconsapevole di chi sia realmente, spaventata dalla possibilità di scoprirlo, Estel decide di affrontare i misteri che il suo passato nasconde, affidandosi ad un demone che non fa altro che spingerla in un baratro sempre più profondo.
Amore, famiglia, bene e male. Quanto la nostra famiglia incide su chi siamo? Se cresciamo convinti di essere sbagliati lo siamo davvero? Come si può amare qualcuno se non si è mai stati amati? Dove si trova la forza per non soccombere ad un mondo che ti odia?
Questi sono i temi che emergono durante l'intera narrazione, le domande sulle quali Estel si interroga, che la spingono, e forse costringono, a investigare il suo passato, a portare a galla quelle verità che da sempre le sono state taciute e che, si augura, possano in qualche modo portarle finalmente quella serenità che brama da tutta una vita.
Storia basata su fatti realmente accaduti.
Non in prima persona ma i ricordi, gli avvenimenti, e le persone coinvolte si specchiano nella realtà in modo tristemente limpido.
Come un buco nell'acqua sparisce al primo battito di ciglia,
nondimeno credo comunque valga la pena raccontarlo.
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Italia, 1990 circa.
Il sunto dell'infanzia/adolescenza di una persona a me cara, immerso tra violenza familiare, gravi malformità fisiche e la vitale continua ricerca di un'indipendenza emotiva, fin quando un'omissione di verità cambierà nuovamente i già fragili equilibri.