"Ma tu non hai paura di niente?"
A quella frase, pronunciata in una stanza fredda, la cui unica luce era una misera lampadina appoggiata su un comodino, sdraiato sul pavimento, ricorda di essersi voltato verso chi l'aveva pronunciata.
"Ho paura di un sacco di cose. Forse anche troppe"
"E qual'è la più grande?"
Ricorda anche di aver sospirato mentre rifletteva se rispondere o no. Ecco un'altra sua paura forse.
"Ho paura di perdermi"
"Dove?"
"Nella mia testa, nella geometria dei miei piani, nel gomitolo dei miei pensieri e nei vicoli di Velvet. Di non trovare più la via per me stesso."
C'era stato un lungo silenzio, poi una flebile risposta prima che quelle stesse labbra prendessero un tiro di sigaretta.
"Non permetterò che tu ti perda da nessuna parte. Verrò personalmente a riprenderti nella tua testa adorabilmente complicata se necessario"
Tw: armi, sangue, linguaggio spinto, possibili omicidi, Louis Tomlinson estremamente autoritario e pazzo (lo dico giusto perché qualcuno può essere sensibile a un tale livello di bonaggine)