il coraggio delle scelte.
7 parts Ongoing L'adolescenza è stata un tempo sospeso.
Un ponte fragile tra ciò che ero e ciò che speravo di diventare.
Ogni emozione aveva il peso del mondo: i dolori sembravano eterni, gli amori assoluti, le paure insormontabili.
Vivevo in un limbo dove ogni respiro era un'incertezza e ogni sogno rischiava di franare.
Non saprei dire quando tutto è cambiato,forse è successo piano, come l'acqua che scava la roccia.
Un giorno mi sono accorta che qualcosa dentro si era spezzato, eppure, in quel caos, avevo un'ancora: la mia terra. Le radici, la voce di mia madre, il sorriso silenzioso di mio padre, nonostante la malattia lo stesse consumando. I tramonti sul mio paese mi ricordavano che, anche se fragile, appartenevo a qualcosa.
Poi ho scelto di andarmene, di cercare respiro.
Ma il nuovo inizio aveva un prezzo: la solitudine.
Ogni cosa mi ricordava che non ero "di lì".
E lì, nel silenzio, riemergevano loro: i disturbi alimentari. Non erano solo abitudini, erano prigioni invisibili. Il mio corpo era un campo di battaglia, e io la mia peggior nemica. Sapevo fingere bene, ma dentro, lentamente, mi stavo spegnendo.
Poi c'era lui: una relazione solida, una persona in cui ripararmi.
Ma anche l'amore, a volte, non basta,un giorno è arrivato qualcosa qualcuno; una nuova voce, una possibilità,e mi sono vista diversa.
Ho provato a resistere, ma era come trattenere il fiato troppo a lungo.
Intanto il lavoro e le nuove responsabilità bussavano alla porta.
Tutto quello per cui avevo lottato.
Ma più arrivavano conquiste, più mi sentivo lontana da me stessa, perché tutto ti può intrappolare e io avevo paura di perdermi davvero.
Poi, nel buio, ho trovato qualcosa, una forza silenziosa.; non ero guarita, ma andavo avanti, ho imparato a convivere con le mie crepe e soprattutto a capire che non c'è una verità assoluta che vivere è sbagliare, cadere, rialzarsi.
Oggi cammino ancora con incertezza ma ho smesso di volere essere perfetta.
Mi basta essere vera.