Molti psicologi dicevano che ero mentalmente instabile, che correvo per fuggire da qualcosa, che stavo seguendo l'esempio dei miei genitori senza accorgermene. Invece me ne rendevo conto, ma non riuscivo a rimanere a lungo. Mi sentivo oppressa e la noia sopraggiungeva presto. I soldi non mi mancavano grazie ai risparmi di una vita di mio padre. Era come se avesse sottoscritto "Ecco, adesso tocca a te fare una vita di merda". "Il volo 340 diretto a New York sta per partire. Ripeto, il volo 340 per New York sta per partire" Si abbassò, baciandomi la mano con dolcezza. La sua barba solleticò il mio dorso. "Piacere, Chris." "Io, sinceramente, ho paura di tutto questo. Non voglio andarmene." "E non andare." "Vorrei davvero tanto che questo bastasse. Ma non lo so." "Ti farò capire quanto sia bella questa città, quanto sia gratificante una vita stabile. Arriveremo insieme al sesto mese."