Story cover for Le Menu (XXX) by Mey_Lynn
Le Menu (XXX)
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Complete, First published Jun 26
Un incontro carnale che assume quasi le sfumature di un qualcosa di cannibalesco, in cui i corpi non sono più solo il riflesso di due individui, ma diventano portate, piatti da assaggiare, gustare e di cui saziarsi. In questo climax dai toni crudi e roventi ti presento un menu che diventa esperienza fisica e sensoriale, sfumature di una passione vorace e a tratti animale. 

Hai fame, ora? 
Mettiti comodo e... buon appetito.
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Non tutte le bambole son felici by ciao131313
27 parts Complete
Incappare in un disturbo alimentare, è rischio assai banale: che avvenga per insicurezza o superficialità, rimane comunque il rebus per dove quello condurrà. È debilitante, la psiche pare essere in combutta contro la persona stessa, e quando anche l'anima è convinta della veridicità del fatale riflesso, si diventa il nemico numero uno di sé. La logica dei cari e di chi si premura non regge, il cibo è l'unico a cui si presta udienza, sia che ci si rinunci sia che si sviluppi per esso una dipendenza. Molto, dell'esito ultimo, della partita finale, incide il contesto, così come l'educazione ricevuta, poiché è fondamentale che dall'infanzia venga insegnato, ripetuto e ribadito, che l'amore affettuoso è il nutrimento basilare, non conta quanto sia magro o carnoso un dito. Noi non siamo il numero che pesiamo, voglio alla galassia intera gridarlo, e il nostro corpo, nessuno è veramente ingombrante, è questo il passo decisivo, la rotta per conquistare la luce, la libertà, lo slacciarsi da un'utopica brama, che trae sostentamento dalla perfezione. Capiremo mai che è proprio essa, a portarci alla perdizione? NOTA: quando ho concepito questa "storia", avevo in mente un progetto diverso, ma ho lasciato correre le dita sulla tastiera senza pormi limiti (per una volta non mi sono controllata, è stata una sensazione appagante!), ed ha preso forma il presente prodotto. Non riguarda esclusivamente il tema alimentare, anche se spero di non esserne fuoriuscita troppo. ciò di cui ero ignara, però, è dei larghi benefici che ho potuto trarre. Critiche, commenti e altro sono profondamente graditi, grazie di cuore!
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Incappare in un disturbo alimentare, è rischio assai banale: che avvenga per insicurezza o superficialità, rimane comunque il rebus per dove quello condurrà. È debilitante, la psiche pare essere in combutta contro la persona stessa, e quando anche l'anima è convinta della veridicità del fatale riflesso, si diventa il nemico numero uno di sé. La logica dei cari e di chi si premura non regge, il cibo è l'unico a cui si presta udienza, sia che ci si rinunci sia che si sviluppi per esso una dipendenza. Molto, dell'esito ultimo, della partita finale, incide il contesto, così come l'educazione ricevuta, poiché è fondamentale che dall'infanzia venga insegnato, ripetuto e ribadito, che l'amore affettuoso è il nutrimento basilare, non conta quanto sia magro o carnoso un dito. Noi non siamo il numero che pesiamo, voglio alla galassia intera gridarlo, e il nostro corpo, nessuno è veramente ingombrante, è questo il passo decisivo, la rotta per conquistare la luce, la libertà, lo slacciarsi da un'utopica brama, che trae sostentamento dalla perfezione. Capiremo mai che è proprio essa, a portarci alla perdizione? NOTA: quando ho concepito questa "storia", avevo in mente un progetto diverso, ma ho lasciato correre le dita sulla tastiera senza pormi limiti (per una volta non mi sono controllata, è stata una sensazione appagante!), ed ha preso forma il presente prodotto. Non riguarda esclusivamente il tema alimentare, anche se spero di non esserne fuoriuscita troppo. ciò di cui ero ignara, però, è dei larghi benefici che ho potuto trarre. Critiche, commenti e altro sono profondamente graditi, grazie di cuore!