La guerra nella mia testa
In un mondo che corre veloce e pretende risposte immediate, questo libro è una pausa, un respiro, uno spazio intimo in cui l'autrice si concede la libertà di essere semplicemente se stessa. Non è un racconto per gli altri, ma per sé: un atto di amore personale, una riflessione profonda sull'identità, sull'autenticità e sulla difficoltà, ma anche sulla bellezza e di non conformarsi.
Eppure, pur nascendo come un gesto privato, queste pagine diventano anche un invito silenzioso a chi legge. Perché questo non è solo un viaggio interiore dell'autrice, ma anche un percorso condiviso, che sceglie di offrire a chi ha voglia di ascoltare davvero. Un modo per raccontarsi e, forse, per rispecchiarsi.
Pensieri, frasi, riflessioni, momenti di crisi improvvisi in cui devo assolutamente scrivere.
Chissà, magari un giorno diventeranno libri.
Continente letteralmente parti di me, parole che non arriveranno mai alle persone a cui sono dedicate, ma che devono essere espresse perché non possono restare inutili e in ombra per sempre.