Un uomo si risveglia senza memoria in un paese avvolto dalla nebbia, San Benedetto del Bosco. Non ricorda il suo nome, né il motivo per cui si trova lì. Viene raggiunto da Chiara, un'amica che dice di conoscerlo da sempre, e insieme ad altri amici - Luca, Matteo, Giulia - iniziano a indagare su una leggenda locale: L'Uomo Senza Volto, una creatura che si manifesta ogni volta che il suo nome viene pronunciato o la sua storia viene raccontata.
Man mano che i protagonisti cercano di svelare l'origine dell'entità, la paranoia cresce: voci nei muri, sogni mostruosi, presenze nell'oscurità. Quando uno di loro, Luca, viene brutalmente ucciso in un rituale orrendo, il gruppo comprende che l'Uomo Senza Volto non è una semplice leggenda: si nutre della paura e della narrazione stessa. Ogni parola, ogni ricordo lo rende più forte, finché il protagonista scopre che la creatura si sta fondendo con la sua identità.
Il racconto assume toni metanarrativi: l'Uomo Senza Volto rivela al lettore di essere nato proprio grazie alla lettura della storia. Ora, ogni volta che qualcuno lo ricorderà, la leggenda tornerà a vivere. L'epilogo svela un archivio segreto, la "Sezione Casi Speciali - Archiviazione R", dove fascicoli di orrori irrisolti come questo vengono custoditi per tentare di contenerli, senza riuscirci mai davvero.
In un paesino sperduto in America, Nyx e i suoi amici trovano il cadavere di una donna forestiera. Dalle indagini si scopre che non è stata uccisa da un uomo e neanche da un animale. Una vecchia leggenda tramandata nella famiglia della ragazza la porta ad investigare sul caso, e si scopre l'esistenza di qualcosa di inaspettato.
"Il pelo irto e scuro puzzava di macabro. I denti sguainati come sciabole e lucenti come il manto di Luna. Occhi rosso cremisi come il sangue che sgorga da una ferita.
Nessuno sarebbe mai riuscito a pensare che un tempo quella creatura fosse stata umana.
Ma la cosa peggiore era che non poteva controllare le sue azioni: non era lui la mente, non era sua la colpa.
Non era lui il vero mostro.
Quella carogna del suo tiranno lo costringeva a tal punto da far desiderare al povero mostro di morire."