Min vive a Boston, lontano dalla Cina, in una casa che non sente mai sua. È piccolo di statura, pelle chiara, capelli neri lisci che cadono come seta sul volto dai tratti delicati. I genitori, ricchi e severi, vedono in lui un futuro già scritto, mentre Min sente solo il bisogno di scappare da quel mondo perfetto che lo soffoca.
Una notte, tornando a casa, il silenzio della città gli sembra diverso, più pesante. Qualcosa lo segue, un'ombra che non lascia traccia. Poi il buio.
Quando apre gli occhi, è altrove. Una stanza spoglia, le pareti fredde, una sedia e un odore di legno vecchio. Non sa come sia arrivato lì. L'uomo che lo osserva, seduto nell'angolo, non dice una parola. Capelli neri, un corpo forte e tatuato, occhi azzurro ghiaccio, quasi bianchi, che lo trafiggono come lame. Non c'è odio, ma neppure pietà. Solo quel sorriso sottile, pericoloso, che sembra già sapere tutto di lui.
Da quel momento, Min capisce che la gabbia in cui è caduto non è fatta solo di muri e catene, ma di sguardi e silenzi che scavano dentro di lui.
"Non tutti i vuoti vogliono essere riempiti. Alcuni vogliono solo essere lasciati in pace."
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Una villa.
Troppo silenziosa per essere vuota.
Troppo viva per essere morta.
Lui non vuole compagnia.
Non cerca redenzione.
Non aspetta nessuno.
Ma qualcuno arriva.
E sorride.
In quella casa non si sorride.
Questa non è una storia d'amore come le altre.
È più cupa. Più silenziosa.
Fatta di sguardi che graffiano e parole che non arrivano mai.
Una storia che non cerca il lieto fine.
Ma la verità.
È la storia di ciò che succede quando qualcuno entra dove nessuno doveva mettere piede.
Taehyung riuscirà a resistere al buio...
O sarà proprio quel buio a farsi casa dentro di lui?
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