Sotto la stessa luce || Lamine Yamal
100 parts Ongoing Barcellona era più grande di quanto Margot si fosse immaginata. Il cielo sembrava più basso, il traffico più rumoroso, eppure... qualcosa la faceva sentire viva. O forse solo lontana da tutto quello che aveva lasciato.
Era arrivata due settimane prima con una valigia, una Nikon usata e la speranza che ricominciare volesse dire respirare di nuovo. Bionda, occhi azzurri che sembravano ghiaccio puro, un metro e cinquanta di rabbia silenziosa e musica trap nelle cuffie. Morad era diventato la sua colonna sonora, soprattutto quando il vuoto dentro faceva troppo rumore.
Margot non voleva attenzioni. Ma i suoi occhi magnetici, il fisico sottile e proporzionato, quella presenza silenziosa che sembrava gridare "non guardarmi... ma guardami", facevano inevitabilmente voltare teste.
Aveva ottenuto un tirocinio nell'area media del FC Barcelona. Scattare foto, montare video, seguire gli allenamenti. Niente di speciale, pensava. Fino al giorno in cui il suo nome venne accostato al suo.
*Lamine Yamal.*
Il prodigio. L'astro nascente. Il ragazzo che tutti volevano.
Lui, con gli occhi che non sorridevano mai davvero.
Lei, che aveva smesso di cercare qualcuno che la guardasse per ciò che era.
Non sapevano ancora di avere qualcosa in comune:
il talento.
la paura.
e un mondo che li voleva perfetti.
Ma sotto la stessa luce, anche le ombre più profonde si incontrano.