Amarillide dorme, prigioniera del buio, e da tempo immemore lotta per ricordare l'ultimo giorno che ha vissuto.
Conosce il suo nome e la sua natura, sa ricostruire alcuni momenti del suo passato, interconnessione dopo interconnessione, fino all'attimo in cui tutto è cambiato: uno scontro disperato, una missione fallita, la morte tra le braccia di chi la amava.
Da allora il vuoto, un quadro sfocato di immagini che balzano in testa a intermittenza, maglie di una catena che non riesce a collegare.
Poi il risveglio in un tempo nuovo, in un mondo diverso, dove i volti della memoria non sono che fantasmi.
In quell'Adesso strano, fatto di funi elettriche, carrozze senza cavalli e scatole parlanti, riuscirà a ricomporre il mosaico della sua esistenza? E perché Viola, un'umana, continua a chiamarla "sorella"?
Nuova raccolta realizzata togliendo da FOGLI NEL CESTINO, le mie ultime poesie, certo meno poetiche, ma più consapevoli, ora che la giovinezza se ne è andata e si intravedono le luci del tramonto. Tuttavia, vaghe emozioni restano a colorare i giorni e, proprio perché più rare e analizzate, diventano ancor più necessarie, come le oasi nel vasto deserto.