Lascia a casa l'armatura

Non c'era nulla di più ingannevole della calma che mi circondava quella mattina. Il sole filtrava dalle tende del mio piccolo appartamento con una luce pallida e tremolante, ma io non lo notavo. La mia mente era un tumulto di ricordi che avevo tentato di seppellire, come se potessi cancellare anni di dolore con il semplice gesto di voltare pagina. La verità, però, non si può nascondere per sempre, e io lo sapevo. Mi chiamavo Edith Pohel ormai, una nuova identità che mi aveva permesso di respirare per la prima volta senza il peso della mia famiglia sulle spalle. Ma dentro di me, Alice Henderson era ancora viva. Alice, la figlia perfetta che i miei genitori avevano modellato secondo i loro desideri, dalla pelle impeccabile, il corpo perfetto, il sorriso calibrato, pronta per un matrimonio combinato con un uomo che non avevo mai visto né conosciuto. Alice che aveva osato ribellarsi e pagato il prezzo più alto.