Un viaggio in treno verso Lugano diventa il pretesto per un mosaico di vite incrociate. Esther, Clotilda, Matthew, Tia, Damien, Nikki e gli altri passeggeri si muovono tra dialoghi surreali, incidenti grotteschi e confessioni a mezza voce. Lungo i binari si srotolano frammenti di amori, fughe e piccoli disastri quotidiani, fino a un approdo simbolico sul lago, dove il silenzio sembra restituire un senso a tutto.
Un racconto corale, ironico e malinconico, che alterna ritmo e sospensione, memoria e viaggio, corpo e parola - come un battito fuori tempo.